Notizie dell'ETH

Le energie rinnovabili non sono il principale motore dell'estinzione delle specie. È piuttosto il contrario: le energie rinnovabili possono limitare il cambiamento climatico per preservare la biodiversità. Cyril Brunner classifica i compromessi da una prospettiva scientifica.

Come le foreste, le praterie forniscono numerosi servizi ecologici, economici e sociali. I ricercatori agricoli del Cantone di Soletta hanno studiato come mantenere e migliorare questi servizi.

La rigenerazione naturale delle foreste è considerata un modo economicamente vantaggioso per ripristinare la biodiversità e sequestrare il carbonio. Tuttavia, la frammentazione delle foreste tropicali limita il raggio di movimento dei grandi uccelli e quindi anche la loro capacità di diffondere i semi e contribuire al recupero delle foreste.

Tutti gli esseri viventi, dalle balenottere blu ai microbi, lasciano il loro materiale genetico, il DNA, nell'ambiente. Questo aiuta i ricercatori della biodiversità a rintracciare la diversità biologica.

Secondo un nuovo studio, il ripristino delle foreste naturali potrebbe sequestrare circa 226 gigatonnellate di carbonio - ma solo se l'umanità riduce in modo significativo le emissioni di gas serra. Inoltre, sono necessari sforzi congiunti per preservare e ripristinare la biodiversità.

Le foreste si rinnovano naturalmente. Tuttavia, sono state condotte poche ricerche su come funziona esattamente la rigenerazione delle foreste. I ricercatori dell'ETH di Zurigo e del WSL hanno cercato di risolvere questo enigma.

Un approccio diverso alla protezione dell'ambiente: gli ecologisti dell'ETH hanno sviluppato giochi di strategia per riunire diversi gruppi di interesse. Alla fine, tutti vincono.

Un nuovo studio mostra chiaramente che laddove l'uomo è molto attivo, come ad esempio nei pressi dei porti marittimi, la probabilità che specie arboree non autoctone invadano le aree forestali vicine è più alta. Tuttavia, un'elevata diversità di alberi autoctoni può limitare l'intensità di tali invasioni.

Il clamore mediatico suscitato dall'uccisione di un lupo in Svizzera e dall'attacco di un orso in Italia dimostra quanto sia sentito il problema della coesistenza tra grandi carnivori ed esseri umani in Europa. Utilizzando l'esempio dell'orso bruno appenninico, la ricercatrice dell'ETH Paula Mayer ha sviluppato un modello partecipativo per sostenere la coesistenza uomo-orso.

Un team guidato dall'ETH di Zurigo e dal WSL raggiunge la finale del concorso XPRIZE Rainforest. L'obiettivo del concorso internazionale di ricerca è promuovere lo sviluppo di tecnologie autonome che possano essere utilizzate per raccogliere dati sulla biodiversità.

Utilizzando un nuovo modello, i ricercatori stanno chiarendo perché milioni di anni fa più specie animali provenienti dall'Asia hanno fatto il salto verso il continente australiano che viceversa. Il clima in cui le specie si sono evolute ha giocato un ruolo fondamentale.

La Svizzera vorrebbe monitorare la diversità genetica all'interno di vari organismi in un programma di monitoraggio a lungo termine. I ricercatori dell'ETH di Zurigo stanno raccogliendo le prime esperienze in uno studio pilota pionieristico.

Le misure globali per ripristinare gli ecosistemi danneggiati non hanno finora raggiunto i loro obiettivi. Per Sara Löfqvist, il ripristino ecologico deve essere socialmente equo se si vuole che le persone, il clima e la biodiversità ne traggano un beneficio effettivo.

Finora le regioni montane sono state in gran parte risparmiate dalle invasioni biologiche. Ma ora un nuovo studio di monitoraggio mostra che le piante aliene si stanno diffondendo rapidamente ad altitudini più elevate lungo le vie di trasporto in tutto il mondo.

I ricercatori dell'ETH di Zurigo e dell'Istituto federale di ricerca WSL hanno sviluppato un dispositivo volante in grado di atterrare sui rami degli alberi e prelevare campioni. Questo apre agli scienziati una nuova dimensione che in precedenza era riservata ai temerari scalatori di alberi.